Lahti 2002
James Symington, 10 novembre 2002
Nel 2002 il Convegno dell'IHS si è tenuto a Lahti, in Finlandia, nella prima settimana di agosto. Questi eventi vengono organizzati tutti gli anni, in località che vengono scelte a rotazione tra l'Europa, gli Stati Uniti e l'Asia; si tratta sempre di una grande opportunità per studenti, amatori e professionisti, che per una settimana possono godersi un'immersione totale nella musica per corno, con lezioni, recital e concerti. Quest'anno la partecipazione è stata di di circa 300 cornisti provenienti da tutto il mondo, con rappresentaze particolarmente numerose di scandinavi, oltre che di americani e giapponesi. L'anno scorso il convegno si era tenuto nel Michigan, e l'anno ancora prima a Pechino. L'anno prossimo si svolgerà nuovamente negli USA a Bloomington (Indiana), e nel giugno 2004 ancora in Europa a Valencia (Spagna). Gli eventi della settimana di Lahti sono stati ospitati da Esa Tapani, corno solista dell'Orchestra Sinfonica della Radio Finlandese, coadiuvato dal Horn Club della Finlandia presieduto da Pasi Pihlaja. Gli organizzatori hanno svolto un lavora fantastico, e il convegno è risultato interessante e divertente. Sono stati fatti in totale 20 concerti di vari tipi, dai recital, agli ensemble di corni, ai concerti per corno eseguiti con accompagnamento di orchestra completa. Ne elenco alcuni dei più interessanti così come mi vengono in mente: canti tradizionali d'Islanda suonati dalla sezione dei corni dell'Orchestra Sinfonica Islandese; un grande ensemble di corni del Horn Club della Finlandia che esegue la Parsifal-Fantasie; il cornista jazz russo Arkady Shilkloper che strabila il pubblico suonando soli jazz-funk a velocità incredibile su due corni delle Alpi! E oltre a questi, un gran numero di strumentisti famosi e meno famosi (ma sempre molto bravi), con un repertorio che spaziava da Händel alle composizione scandinave moderne. Tra gli esecutori, ricordo Froydis Ree Wekre, Alessio Allegrini, Ib Lanzky-Otto, Bruno Schneider, Markus Maskuniitty, Hans Pizka, Michel Garcin-Marrou, e Javier Bonet. Due cornisti mi sono rimasti particolarmente impressi: uno è il peruviano Dante Yenque, che ha lasciato tutti senza parole con la velocità e la chiarezza del suo registro grave; l'altro è Andrei Gloukhov, corno solista della Filarmonica di San Pietroburgo, che ha eseguito un arrangiamento per corno e pianoforte dell'intero secondo movimento della V sinfonia di Tchaikovksy, guadagnandosi alla fine una grande ovazione (e da parte di un pubblico di cornisti cinici!). È stato poi bello vedere e sentire Hermann Baumann suonare di nuovo; una sera, infine, abbiamo potuto ascoltare un'esecuzione della Grande Messe de Saint Hubert per grande coro di corni. Al convegno erano presenti numerosi espositori: Chris Huning della Paxman aveva con sé una vasta scelta di corni da provare, così come Philipp Alexander della Gebr. Alexander. C'era anche Hans Pizka con i suoi particolari corni doppi di derivazione viennese, Engelbert Schmid con una piccola selezione dei suoi modelli, e Johannes Finke per la sua ditta; c'erano poi rappresentanti di Conn, Hans Hoyer e Kalison. Numerosi anche i punti vendita di spartiti e CD. È evidente che il cornismo scandinavo, e quello Finlandese in particolare, stanno prosperando. Il livello delle esecuzioni, da parte di tutti i cornisti che ho ascoltato a Lahti, è stato davvero elevato, e mi ha anche impressionato la quantità di nuova musica per corno che i compositori scandinavi stanno producendo: una cosa che dovrebbe essere imitata anche nel resto d'Europa. Sarebbe stato bello vedere qualcun altro dall'Italia; gli unici italiani erano Alessio Allegrini, io (italiano solo per metà) e Joseph Ognibene (italo-americano, primo corno dell'Orchestra Sinfonica Islandese). A chiunque stia pensando di partecipare a uno dei prossimi convegni, consiglio caldamente di farlo: la musica è fantastica, e altrettanto si può dire delle serate passate al bar a chiaccherare con gente del calibro di Hermann Baumann.
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The IHS 2002 symposium was held this year in Lahti, Finland during the first week of August. These events are organised annually and their locations rotate between Europe, the United States and Asia and are an opportunity for students amateurs and professionals alike to enjoy a whole week of total immersion horn playing, recitals and concerts. Some 300 horn players from around the world attended with a particularly heavy representation from Scandinavia as well the United States and Japan. Last year the horn symposium was held in Michigan and the year before in Beijing. Next June the horn symposium moves back to the States to Bloomington, Indiana and in 2004 again to Europe in Valencia, Spain. The week's events were hosted by Mr Esa Tapani, solo horn of the Finnish Radio Symphony Orchestra, with a lot of help from the Horn Club of Finland presided by Mr Pasi Pihlaja. They all did a fantastic job in organising such an interesting and entertaining week. During the week there were a total of 20 concerts ranging from solo recitals to horn ensembles to horn concertos performed with a full orchestra. I will list here some of the highlights taken at random: traditional Icelandic songs played by the horn section of the Iceland Symphony orchestra, large horn ensemble playing by the Horn Club of Finland playing the Parsifal-Fantasie, the Russian jazz horn player Arkady Shilkloper who astounded his audience by playing blisteringly fast jazz-funk solos on two alphorns! In addition to this were many famous and not so famous players (of nevertheless remarkable ability) playing a wide range of music for horn ranging from Handel to modern Scandinavian horn pieces. Amongst the performers were Froydis Ree Wekre, Alessio Allegrini, Ib Lanzky-Otto, Bruno Schneider, Markus Maskuniitty, Hans Pizka, Michel Garcin-Marrou, and Javier Bonet. Two horn players who particularly stuck in my mind were Dante Yenque from Peru who left everyone speechless in admiration at the speed and clarity of his playing in the low register. Another startling performance came from Andrei Gloukhov, solo horn of the St Petersburg Philharmonic, who played an arrangement for horn and piano of the entire second movement of Tchaikovksy's 5th symphony with such style and artistry that he earned a standing ovation from the audience (an audience of cynical horn players at that!). It was particularly gratifying to see and hear Hermann Baumann playing again and we were treated one evening to a performance of the Grande Messe de Saint Hubert for large horn choir. There were many exhibitors also at the symposium: Chris Huning of Paxman had a large range of horns to try as did Philipp Alexander of Gebr. Alexander. Also present was Hans Pizka with his special Vienna-bore double horns, Engelbert Schmid with a small selection of his models, Johannes Finke of Finke Horns as well as representatives of Conn, Hans Hoyer and Kalison. There were several vendors of sheet music and CDs as well. It was quite apparent that the horn playing scene in Finland in particular and Scandinavia more generally is thriving. The standard of playing was extremely high from all the many players that I heard that week and I was also impressed by the quantity of new horn music that is being written by Scandinavian composers - something that further south in Europe we would do well to emulate. It would have been nice to have seen other delegates from Italy ( the only Italians there were Alessio Allegrini, me (and I'm only half Italian) and Joseph Ognibene (the Italian-American 1st horn of the Iceland Symphony Orchestra) and I urge anybody thinking of attending an IHS symposium to do it as the music is fantastic as well as the evenings spent over a drink or two talking to players like Hermann Baumann. |