Il 36° simposio internazionale IHS di Valencia

Lo scorso mese di luglio si è tenuto a Valencia (Spagna) il 36° simposio internazionale dei cornisti patrocinato dalla International Horn Society. Si è trattato di una grande manifestazione che ha visto la partecipazione di più di 300 artisti (solisti, gruppi, orchestre, conferenzieri) giunti da tutto il mondo e più di 500 studenti (almeno 400 spagnoli, più un centinaio provenienti dagli altri paesi europei ed extraeuropei - esclusa l'Italia da cui, a quanto pare, non è arrivato alcun studente!).
La struttura prevedeva numerose attività che coprivano tutta la giornata ed erano svolte tra il Conservatorio superiore di Musica José Iturbi e il prestigioso Palau de la Música con le sue due sale da concerto.

Tutte le mattine, gli allievi potevano partecipare alle lezioni di yoga, o a quelle di tecnica di rilassamento, per poi beneficiare del warm-up ("riscaldamento") guidato ed affidato a vari docenti (D. Bourge, F. Orval, C. Crespo...). Alle 10,00 la scelta andava operata tra una conferenza (dedicata al corno nei suoi vari aspetti; lo scrivente ha tenuto una conferenza dal titolo "Alla caccia di un bel adorato, nuovi indizi per la storia del corno in Italia" ) oppure a una master-class tenuta da H. Baumann, E. Terwiliger... Allo stesso modo, la prima parte del pomeriggio veniva dedicato alla musico-terapia, alle lezioni individuali offerte dai vari docenti presenti al congresso o ad altre conferenze ed incontri dedicati anche agli amatori.

Vi erano inoltre: una esposizione di "strumenti storici" in cui poter osservare da vicino interessanti esemplari antichi (dai prestigiosi corni dei Raoux, ai modelli "Sauterelle" fino ad uno dei primi corni doppi ascendenti di Thibouville-Lamy); alcuni rivenditori di metodi e di musiche per corno; una esposizione con 29 fra costruttori e rivenditori di corni che offrivano la possibilità di provare i loro modelli (inclusi wienerhorn, tube wagneriane e il mirabile Alpflyinghorn Swiss Carbon Alphorn - un corno delle alpi telescopico in fibra di carbonio!).

Naturalmente il punto di forza della manifestazione non poteva che essere quello dei numerosi concerti: ben 29 in una settimana, tutti dedicati al corno, dal classico al jazz!

Il numeroso pubblico (sono stati distribuiti più di 1200 pass per i concerti!) ha, così, potuto apprezzare più di 20 nuove composizioni scritte appositamente per il festival e tutte le più importanti opere solistiche dedicate al nostro strumento (qualche piccola lacuna cameristica compensata però dalla molteplicità delle presenze: alcuni concerti sono stati dedicati anche agli strumenti storici!). Tra i gruppi presenti, hanno riscosso successo le "Trompes d'Ile de France" (un noto gruppo di suonatori di trompe de chasse), l'American Horn Quartett, il "Corniloquio" (un quartetto spagnolo di corni naturali), il "Budapest Festival Horn Quartett", le numerose formazioni composte dagli artisti invitati che hanno preparato in loco le pubbliche esecuzioni (tra di esse anche uno dei concerti che lo scrivente ha tenuto con un quartetto di corni naturali in cui ha eseguito la parte solistica del virtuosistico Quartetto n°1 di Agostino Belloli) ma, soprattutto, la "Russian Horn Cappella", un gruppo composto da suonatori di "corni russi" che ha letteralmente incantato il pubblico con la dolcezza e la nitidezza di timbro di questi particolari strumenti.

Infine i concerti solistici!

Come si è accennato, ci sono state nuove composizioni scritte espressamente per il festival (per esempio Naturaleza Humana di J.J. Colomer per corno e orchestra, ottimamente eseguito da J. Bonet); oppure composizioni per più corni solisti (quali la Sinfonia da caccia di L. Mozart - M. Rubio, M. Jàrrega, J. Pavia, V. Navarro - o il mirabile Koncertstuck op. 86 di Schumann - H. Joulain, J.J. Llimerà, I. Gonzales, D.Yenque) o per corni soli (dal Nonetto di J. F. Froelich - per 9 corni naturali con T. Mueller, R. Diaz, G. Rocchetti ecc. - alle Fantasie per corni e tube su brani famosi dall'Oro del Reno alla Trauermusik dalla VII Sinfonia di A. Brukner). Da ultimi i brani più significativi del repertorio solistico: il concerto di G. Jacob (F. Lloyd), i due concerti di Richard Strauss (Baumann e l'impeccabile Terwilliger), il concerto di R. Glière affidato al nostro Alessio Allegrini. La sua esecuzione è stata indubbiamente la più applaudita e la più toccante, il pubblico dalla grande sala del Palau de la Música è rimasto colpito dalla sua sensibilità esecutiva e dalla dolcezza del suono italiano, apprezzando ed unendosi in cordoglio per la dedica fatta, a conclusione del concerto, da Allegrini in memoria dell'appena scomparso Antonio Pesci, suo amico e collega di orchestra del Teatro alla Scala.

Vorrei concludere inserendo quella che ritengo la vera nota di merito di questo festival: l'ottimo clima umano che si è respirato durante i giorni della manifestazione!

Il festival è stato organizzato con il concorso di tutti i docenti dei conservatori (di vario grado) valenziani e i principali cornisti delle orchestre di Valencia e dintorni coinvolgendo anche altri istituti musicali locali e nazionali a cui si sono aggiunte alcune sezioni di corni delle più importanti orchestre spagnole. Questo spirito di cooperazione gratuita ha coinvolto in maniera positiva anche tutti i partecipanti (artisti invitati, studenti, appassionati) che hanno dimostrato come sia possibile passare insieme una settimana all'insegna della collaborazione e della amicizia al di là degli interessi personali e settoriali che molto spesso minano i rapporti personali e, soprattutto, marciano contro il nostro bene comune: la musica!

(Gabriele Rocchetti, 6 ottobre 2004)

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