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Luca Benucci
e i cornisti dell'Orchestra del "Maggio Musicale Fiorentino" nel concerto dell'8 aprile 2006 |
Luca Benucci
and the hornists of the Orchestra of the "Maggio Musicale Fiorentino" in the concert of April 8, 2006 |
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Il piatto principale del menu cornistico della serata,
diretta dal giovane "emergente" Tomas Netopil,
era il concerto n.3 di Mozart (K.447),
solista Luca Benucci.
Per l'occasione, Luca ha optato per un corno semplice in si bemolle,
dal quale ha ottenuto un suono vellutato e contenuto
che ben si adattava alle dimensioni ridotte dell'orchestra.
A ciò si aggiunga un legato magico, e un fraseggio vario e raffinato,
che hanno confermato la maturità e la duttilità raggiunta da un artista
che, si è visto, non eccelle solo per la personalità energica
che dimostra nella grande orchestra romantica.
La prima parte del programma prevedeva anche la splendida sinfonia "Il Filosofo" di Haydn; anche qui organico ridotto, e per i due corni (Gianfranco Dini e Alberto Simonelli) una parte importante, con notevoli difficoltà tecniche e di tessitura superate con signorile baldanza. Nella seconda parte, con la sinfonia n.7 di Dvorak, l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino ritornava alle usuali dimensioni sinfoniche. È un complesso che ha raggiunto livelli di assoluta eccellenza, per nitidezza del fraseggio e bellezza del suono. La sezione dei corni (Gianfranco Dini, Stefano Mangini, Mario Bruno, Adriano Orlandi) è stata superlativa, sia nei soli dei singoli e di sezione, che nei "tutti" (mi ha colpito in particolare la precisione e l'intonazione del finale). Peccato solo che il pubblico non fosse numeroso quanto l'evento avrebbe meritato (pare che la sera prima ci fosse più gente). Forse il primo sabato di bel tempo della stagione... (D. Canarutto) |
The main dish of the horn-menu of the concert, conducted by Tomas Netopil,
was Mozart's 3rd concerto (K.447), with Luca Benucci as the soloist.
For this occasion Luca chose a single horn in Bb.
This allowed him to obtain a velvet sound,
which nicely matched the reduced orchestra dimensions.
A magic legato and a refined phrasing confirmed the maturity of an artist
who stands out not only for the energic personality
he shows in the large romantic orchestra.
The first part of the program also included Haydn's wonderful symphony "The Philosopher"; prominent parts for the two horns (Gianfranco Dini e Alberto Simonelli), whose texture and technical difficulties they overcame with skill and bravery. In the second part, with Dvorak's symphony Nr.7, the "Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino" regained its usual dimensions. This orchestra has now reached a level of absolute excellence, for its neat phrasing and beatiful sound. The horn section (Gianfranco Dini, Stefano Mangini, Mario Bruno, Adriano Orlandi) was superlative, in the singles' and section solos, and in the "tutti" (I was particularly struck by the precision and the intonation of the finale). Unfortunately, the theatre was not as crowded as the event deserved (they say the audience was bigger the night before). Maybe the first saturday of fine weather in this spring... (D. Canarutto) |